Il potere del community storytelling: lascia che sia la tua audience under 35 a raccontare il brand

Perché il community storytelling con i giovani è la chiave del successo
Il community storytelling è una leva strategica sempre più potente per i brand che vogliono comunicare con autenticità e coinvolgimento. Coinvolgere l’audience under 35 — Millennials e Gen Z — significa lasciare che siano loro a raccontare il brand, trasformando messaggi tradizionali in contenuti spontanei e credibili. Questa generazione, portatrice di valori di trasparenza e partecipazione, sa creare narrazioni virali capaci di generare relazioni durature e un impatto reale.
Perché puntare sull’audience under 35 per il community storytelling
Nel panorama digitale contemporaneo, coinvolgere le generazioni più giovani non è solo una scelta strategica, ma una necessità. Puntare sull’audience under 35 — in particolare Millennials e Gen Z — per il community storytelling è importante per una serie di motivazioni, tra le quali:
- Autenticità, partecipazione e condivisione come valori chiave: Millennials e Gen Z cercano esperienze genuine. Vogliono essere parte attiva dei racconti che riguardano brand e prodotti, preferendo messaggi trasparenti, inclusivi e in grado di rappresentarli.
- Ruolo centrale nell’influenzare trend e consumi: si tratta dei veri trendsetter del mondo digitale. Le loro scelte, opinioni e contenuti influenzano milioni di altri utenti, incidendo direttamente sulla reputazione del brand e sulle decisioni d’acquisto della community.
- Capacità innata di generare contenuti virali: cresciuti con smartphone e social media, i giovani sanno creare contenuti spontanei, creativi e coinvolgenti. Questo li rende alleati naturali per aumentare la visibilità e l’engagement attorno a un messaggio o un prodotto.
- Propensione alla costruzione di comunità digitali attive: sono abituati a interagire, collaborare e mobilitarsi online. Se ingaggiati nel modo giusto, diventano ambasciatori autentici del brand, capaci di alimentare conversazioni reali.
- Ricerca di identità e appartenenza attraverso le narrazioni: i giovani non cercano solo prodotti, ma storie con cui identificarsi. Offrire loro un racconto che li rappresenti significa costruire relazioni durature, basate su valori condivisi.
Come facilitare il community storytelling con i giovani
Coinvolgere le nuove generazioni nel racconto di brand e progetti richiede strumenti giusti e un approccio autentico. Ecco tre leve fondamentali per attivare il community storytelling con l’audience under 35:
- Spazi di dialogo e ascolto attivo: crea ambienti digitali — come social, forum o live — dove la community possa esprimersi liberamente e sentirsi parte di una conversazione reale.
- Contenuti generati dagli utenti (UGC): stimola la partecipazione con challenge, contest o hashtag: strumenti semplici ma potenti per trasformare il pubblico in narratore.
- Collaborazioni con micro-influencer e creator: affidati a voci credibili e vicine al target per costruire narrazioni autentiche e rilevanti, capaci di entrare davvero in connessione con i giovani.
Strumenti e canali ideali per il community storytelling
La scelta dei canali giusti è essenziale per valorizzare le voci della community e amplificare i contenuti in modo autentico. Tra gli strumenti più efficaci:
- Instagram, TikTok e YouTube Shorts
Ideali per contenuti brevi, dinamici e virali, favoriscono la creatività spontanea dei giovani creator.
- Podcast e live streaming
Formati che permettono un racconto più profondo e diretto, facilitando connessioni autentiche con il pubblico.
- Newsletter e blog con contributi della community
Spazi editoriali utili per raccogliere storie, interviste e riflessioni, dando voce diretta ai membri più attivi.
Esempi di brand che hanno sfruttato con successo il community storytelling under 35
Numerosi brand hanno dimostrato come il coinvolgimento attivo della community under 35 possa trasformarsi in una leva strategica per la comunicazione. Ecco tre approcci distinti ma efficaci:
- Campagne virali basate su UGC e creator giovani: Nike ha attivato challenge social che hanno generato contenuti spontanei ad altissimo impatto. Un esempio è la campagna #NikeShesBallin, lanciata in occasione della UEFA Women’s Euro 2022: 36 creator coinvolti, oltre 3,6 miliardi di visualizzazioni e una forte partecipazione da parte delle giovani donne in tutta Europa.
- Co-creazione di prodotto insieme alla community: Glossier ha costruito il proprio successo coinvolgendo direttamente le consumatrici più giovani nella creazione di nuovi prodotti. Il caso del detergente Milky Jelly Cleanser è emblematico: sviluppato grazie ai feedback raccolti tramite il blog Into The Gloss, ha rafforzato il senso di appartenenza tra brand e community.
- Iniziative con impatto sociale e focus partecipativo: Adidas ha scelto la sostenibilità come tema centrale per attivare le nuove generazioni. La campagna Run for the Oceans, in collaborazione con Parley for the Oceans, ha mobilitato migliaia di giovani attraverso un gesto semplice — correre — trasformandolo in un’azione concreta a favore dell’ambiente.
Conclusione
Per comunicare in modo efficace nel panorama digitale di oggi, i brand devono adottare un approccio di community storytelling orientato alle nuove generazioni, valorizzando l’autenticità e la voce della propria community under 35. Solo coinvolgendo davvero questo pubblico sarà possibile costruire narrazioni credibili, partecipative e capaci di generare un impatto concreto.
